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“Dov’è Bugo?” bis: il cantante abbandona la conferenza stampa con Morgan

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Domani parte il nuovo programma live di Rai Radio2 e Rai Play, Back2Back – Speciale Let’s Play: per sei venerdì, alle 21, sul palco di via Asiago a Roma saliranno Piero Pelù e Bugo, Francesco Gabbani, Morgan, Ermal Meta, Le Vibrazioni e Irene Grandi.

Oggi c’è stata la conferenza stampa di presentazione del programma, durante la quale si è assistito al “Dov’è Bugo?” bis.

Durante la diretta, con dirigenti RAI e responsabili del programma in via Asiago e artisti e cronisti collegati via web, un giornalista ha fatto una domanda a Morgan e Bugo su quello che hanno fatto in quarantena e sulle vicende del Festival di Sanremo:

Ha risposto prima Morgan:

Non sono certo stato con le mani in mano, ho scritto 40 canzoni, quasi una al giorno, e mi è nata anche una figlia. Riguardo a Bugo sono cose che non ricordo più, ormai lontane dalla mia realtà, il passato non mi interessa“.

Poi è venuto il turno di Bugo, ma il cantante non c’era più. Molto probabilmente a Bugo non sono piaciute le dichiarazioni di Morgan.

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Attualità

Stati Generali della Natalità, la ministra Roccella contestata da alcuni studenti. Meloni: “Sono molto dispiaciuta, solidarietà al ministro”

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La ministra per la Famiglia Eugenia Roccella è stata duramente contestata agli Stati Generali della Natalità, poiché una volta presa parola la platea ha iniziato ad esporre cartelli che formavano la scritta “Decido io”, con chiaro riferimento alle recenti dichiarazioni della ministra sull’aborto.

In particolare a contestare la Roccella è stato un gruppo di studenti, con la ministra che ha così risposto ai fischi e alle proteste provenienti dalla platea:

“Ragazzi ma noi siamo d’accordo, ma nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne, proprio nessuno”.

Tuttavia la contestazione è proseguita e sulla questione è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni, che ha così commentato mentre lasciava il Senato:

“Mi è dispiaciuto, solidarietà al ministro. Lo spettacolo andato in scena questa mattina è ignobile. Ancora una volta è stato impedito ad un Ministro di intervenire e di esprimere le proprie idee. Responsabile è un gruppo di contestatori che si riempiono la bocca delle parole libertà, rispetto e autodeterminazione delle donne, ma poi amano la censura e impediscono ad una donna di parlare perché non ne condividono le idee. Mi auguro che tutte le forze politiche abbiano il coraggio di esprimere solidarietà e di condannare, senza se e senza ma. È ora di dire basta”.

Poi è stata la stessa Roccella a tornare sull’argomento con un post su Facebook:

“Sono certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali – Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc. -, la ‘grande stampa’ e la ‘stampa militante’ che abbiamo visto in queste ore mobilitata in altre sedi, avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti dopo l’atto di censura che mi ha impedito di parlare agli Stati generali organizzati dalla Fondazione per la Natalità per svolgere il mio intervento e anche per rispondere ai contestatori-censori e interloquire con loro”.

Poi, prosegue: “Ho scelto questa mattina di lasciare gli Stati generali della Natalità per consentire alle persone che erano sul palco con me, una mamma incinta di otto mesi che portava la sua testimonianza e il presidente del Forum delle famiglie Adriano Bordignon, di poter parlare senza subire la mia stessa sorte di censura. E invece neanche questo è stato sufficiente: io ho lasciato il palco ma anche alla mamma (sommersa dai fischi) e a Bordignon è stato impedito di parlare tranquillamente. Tanto è vero che l’evento è stato sospeso. Questa è la dimostrazione che non si è trattato soltanto di una censura verso di me o verso il governo, ma di una profonda ostilità verso la maternità e la paternità, verso chi decide di mettere al mondo un figlio, esercitando la propria libertà e senza nulla togliere alla libertà altrui, ma contribuendo a dare un futuro alla nostra società. Insomma quello che si contesta, alla fine, è la maternità come libera scelta”.

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Paura nel reggiano, nube di cloro dalla piscina: i dettagli

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Attimi di paura questa mattina a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, dove una nube chimica di cloro ha invaso le piscine di un impianto privato, adiacente a molte scuole della cittadina, causando tosse e lacrimazione alle persone che l’hanno inalata.

In particolare 150 ragazzi sarebbero rimasti intossicati, e sono stati in parte ricoverati al Pronto Soccorso di Guastalla e altri in ospedali di Reggio Emilia e Montecchio. La nube si sarebbe originata da un incidente durante i lavori di manutenzione ai depuratori degli impianti.

Secondo le prime informazioni, un dipendente di una ditta di materie chimiche avrebbe portato acido solforico, una sostanza largamente usata in molte piscine dotate di regolazione automatica per abbassare il Ph dell’acqua, per lo stoccaggio. Tuttavia si pensa che l’acido sia venuto a contatto con un’altra sostanza, innescando la reazione chimica e la nube che ha investito in pieno il tecnico al lavoro, che figura tra gli intossicati, nessuno dei quali in pericolo di vita.

Pertanto la sindaca Camilla Verona ha così dichiarato:

“La situazione sta ora lentamente rientrando, coi ragazzi che stanno cominciando a tornare in classe. Una condizione molto favorevole alla tempestività dell’intervento”.

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Attualità

Stadio San Siro, il Tar conferma il vincolo culturale. Il sindaco Sala: “Proveremo a convincere Inter e Milan a rinnovarlo”

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In occasione della presentazione del servizio di Faceboarding all’aeroporto di Linate, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato della presenza di un vincolo culturale sullo stadio San Siro confermato dal Tar. Ecco le sue dichiarazioni in merito:

“La nostra via di provare a rigenerare San Siro è l’unica possibile. Anche la sentenza di oggi è un passo in più per dire che San Siro non è abbattibile, quindi ci sono due alternative: o riusciamo a convincere le squadre a rigenerare San Siro ed è una vittoria per la città oppure, se ciò non avverrà, San Siro rischia di trasformarsi in qualcosa che perde un po’ del suo ruolo”.

Poi, ha aggiunto: “Anche per Linate abbiamo in alcuni momenti immaginato un futuro buio, San Siro è passato attraverso settimane e mesi difficili, però possiamo sperare che attraverso questo lavoro realizzato da WeBuild ci possa essere l’opportunità per dargli una seconda vita”.

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